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Gestione firewall con IP dinamico 
venerdì 18 giugno 2021, 13:00
A volte capita di dover gestire apparati di clienti che purtroppo però per abbassare i costi hanno sottoscritto contratti consumer, per cui si ritrovano indirizzi ip dinamici.
L'unica soluzione per continuare a raggiungerli senza impazzire è l'attivazione del servizio di dns dinamico, tra i quali io ho scelto ddns (no-ip).

L'installazione sui server è semplicissima (su centOS sono 2 comandi in croce)

installazione:
yum install noip

configurazione
noip2 -C

attivazione del servizio
systemctl enable noip

avvio del servizio
systemctl start noip


Io odio avere ragione!!! (non è vero, ma fa tanto puffo brontolone) 
lunedì 11 gennaio 2021, 23:00
EDIT: 31 gennaio:
come precedentemente anticipato, mi stacco da whatsapp. Ribadisco il concetto che da quello che hanno comunicato "si sono sbagliati" a fare quel tipo di comunicato, ma come si dice "il lupo perde il pelo ma non il vizio", e tutta la struttura facebook non è la prima volta che dice una cosa e poi sotto sotto ne fa un'altra. Per cui se avete bisogno mi trovate su telegram. ciaoooo


EDIT del 14 gennaio:
Come su può LEGGERE QUI anche il garante dice che la comunicazione di whatsapp è oscura (ecco a cosa mi riferisco quando dico IN LINEA TEORICA)


EDIT del 13 gennaio:

ho deciso, passerò definitivamente a telegram (cavalco l'onda), ma come indicato nell'artivolo IN LINEA TEORICA non cambia nulla nella comunità europea, ma io ho amici con i quali mi scrivo che sono in giro per il mondo e a loro la privacy non è garantita come a me che sono in UE, per cui loro sono spiati maggiormente e di conseguenza anch'io perchè risulto nelle loro conversazioni.
Ho scelto Telegram in quanto mi dà molto più margine di manovra su tutto quello che voglio fare, inolte la condivisione di foto e filmati può essere condivisa alla stessa qualità dell'originale (non riadattata), rimanendo però entro i 2 giga.



Prima parte scritta l'11 dicembre
Era il lontano 2008 (un'era geologica in campo informatico) e io scrivevo questo articolo...
A distanza di 12 anni sono nuovamente qui a parlare di una questione simile, ossia la nuova privacy che è comparsa da accettare su WhatsApp.
Premesso che non c'è alcun allarmismo in merito, mi preme semplicemente fare un ragionamento, o meglio indicarvi il mio punto di vista poi voi trarrete le vostre conclusioni.

Partirei da una piccola riflessione, ossia se già avete/abbiamo REGALATO negli anni tutti i nostri dati a Facebook/LinkedIn/Skype/Google/Apple come mai tanto scalpore tutto in un colpo? Solo perché un tizio si è svegliato, ha letto quello che firmava ed ha gridato: PECORONI AVETE LETTO CHE VOGLIONO TRACCIARCI MEGLIO?
Si, perché alla fine Facebook non ha fatto altro che dire chiaramente il perché ci regala WhatsApp o Facebook, ossia per avere più informazioni possibili su di noi... per poi poterle rivendere agli inserzionisti. Quanti di noi ha pagato anche solo 1 centesimo per usare WhatsApp? Io me lo ricordo ancora quando pagavo 0,89€/anno “il fu WhatsApp”, e venivo tacciato come quello che pagava… si, pagavo perché era di qualità (per i tempi). Poi è arrivata Facebook lo ha comprato e regalato… e tutti giù ad usarlo… tanto è gratis, tanto… dove sta il problema? (stessa cosa per tutti i servizi Google eh… non sto mica a sindacare).
La questione è che a mio avviso nessuno dà niente per niente. Se io voglio che qualcosa funzioni come dico io e mi dia le sicurezze che dico io difficilmente sarà un servizio gratuito, quindi se lo voglio è giusto che lo paghi. (la filantropia informatica non esiste).
Fortunatamente però l’Europa si è fatta sentire per tempo ed in tutti e 28 gli stati della comunità europea a maggio del 2018 è entrata in vigore una tanto bistrattata legge, ossia il GDPR che impedisce questi cambi unilaterali di regole della privacy, per cui IN LINEA TEORICA quanto da Facebook indicato non vale per l’Europa, però intanto noi lo abbiamo firmato e se nel caso tra qualche tempo (non penso nel breve periodo) cambia qualcosa nella normativa, loro senza dirci più nulla possono “tracciarci meglio” intrecciando i dati raccolti e profilandoci sempre meglio (già adesso sono a degli standard di profilazione molto alti, la pubblicità che ci propinano, non è perché ci ascoltano dal telefono, ma è perché ci hanno già profilato in base ai siti che visitiamo, alle e-mail che inviamo ed ai messaggi che ci scambiamo).
Per dirla semplice mi tocca dare ragione al mio amico Alexander Casolari che rimane dell’idea che il telefono serva per telefonare, giusto per l’e-mail può servire
Detto questo visto che non ho Facebook e che mi sta antipatico come social media probabilmente lo abbandonerò entro fine mese. Sono ancora indeciso su quale altro software di messaggistica utilizzerò, mi do ancora qualche giorno di tempo per decidere, e valutare, le scelte sono principalmente 2:
Telegram e Signal, ognuno con i suoi pro ed i suoi contro, ve ne elenco alcuni sui quali mi sono soffermato:


Telegram:
PRO
- Ha un sacco di Bot e canali utilissimi
- È utilizzabile su multi dispositivi
- Se creo i gruppi io posso amministrarli come mi pare (esempio inibendo i messaggi vocali)
CONTRO
- sta valutando di inserire la monetizzazione (pubblicità) dal 2021 con pubblicità generiche ma solo sui gruppi pubblici
- è nato come sistema di messaggistica e la crittografia è stata inserita dopo
- sono sempre stati ligi sulla privacy, ma non mi hanno mai convinto a fondo

Signal:
PRO
- è Opensource (pregio mooooooolto grosso)
- sui server non ci rimane proprio niente niente, nemmeno un minimo storico di 1 o 2 giorni che potrebbe risultare utile, i messaggi vi circolano solo
- è nato basandosi sulla privacy e prendendo spunto da quanto richiesto dal GDPR
- è fortemente sponsorizzato a livello mediatico dalla comunità europea
- Stanno cavalcando l’onda della privacy e martellano sulla sicurezza informatica (è un bene per sensibilizzare la popolazione sui reali pericoli)
CONTRO
- è un sistema di chat semplice, non ha nulla di differente dai normali sms (oltre alle chat di gruppo)
- è un fenomeno di massa improvviso che si trova a dover gestire un volume improvviso di dati (il che ha un costo), come arriveranno i finanziamenti, chi paga per farcelo usare gratis?
- Stanno cavalcando l’onda della privacy e martellano sulla sicurezza informatica (la gente ad un certo punto poi si rompe se gli chiedi il PIN di sicurezza ogni 2 giorni)


Appunti di comandi vari 
mercoledì 23 settembre 2020, 22:00
Mi capita alcune volte di dover abilitare o installare funzionalità sui sitemi Windows, ecco alcuni comandi che possono tornare utili

Installare i tool RSAT di gestione del dominio
Get-WindowsCapability -Name RSAT* -Online | Add-WindowsCapability -Online

Verificare stato protocollo smb1
Get-WindowsOptionalFeature -Online -FeatureName "SMB1Protocol"

Abilitare smb1 (da abilitare se siete alla canna del gas, altrimenti evitate)
Enable-WindowsOptionalFeature -Online -FeatureName "SMB1Protocol" -All

Disabilitare smb1 (se lo trovate abilitato e non è fondamentale disattivatelo)
Disable-WindowsOptionalFeature -Online -FeatureName "SMB1Protocol"

Appunti (mio libro) CISCO CCNA Routing & Switch 
sabato 2 maggio 2020, 14:30
Ciao a tutti quelli che anche se scrivo molto di rado, continuano a seguirmi.

Oggi è una giornata abbastanza importante, in quanto dopo quasi 2 anni di lavoro ho deciso di pubblicare la mia ultima fatica.
Mi spiego meglio, a novembre 2017 mi sono iscritto al corso di preparazione per la certificazione "CISCO CCNA Routing e Switch"
Il corso della durata di 180 (2 giorni a settimana dalle 19 alle 22) mi ha assorbito un sacco di tempo e di energie, ma alla fine dopo tante ore di studio e ripasso, ho prodotto una specie di libro/appunti (225 pagine) che ho deciso di condividere con il mondo. Naturalmente avrà errori e cose da mettere a posto e se me le segnalerete cercherò di sistemarle il prima possibile.

Appunti - CISCO CCNA Routing & Switching

Ho inserito il link anche nella sezione download

buona lettura
Giordano



PS: ho avuto la malaugurata idea di seguire il corso di certificazione VMware DCV-2020 per cui spero prima di 2 anni di poter pubblicare anche quegli appunti


Assistenti Vocali, a che punto sono e cosa manca 
domenica 18 agosto 2019, 08:59
Dalla fine del 2018 sono iniziati a comparire in italia i famigerati assistenti vocali.
Dopo essermi documentato anch'io ho iniziato ad addentrarmi in questo mondo.
Analizzando i 4 principali del mondo on-line (Cortana, Siri, Alexa e Google), per "Manifesta superiorità" ne rimangono solo 2 ossia Google ed Alexa,così ho deciso di provarli entrambi.

Non starò qui a scrivere come si fà una certa cosa o un'altra con Alexa o Google home, semplicemente elencherò i punti dove a mio avviso è più forte uno o l'altro assistente. Entrambi hanno pregi e difetti, l'importante è saperli e decidere quale meglio si adatta alle nostre esigenze.

Premesso che per usarli entrambi per riprodurre musica è bene dotarsi di un'account spotify per non impazzire con servizi musicali differenti ecc...

Partiamo:
1) Per la domotica basta scegliere i dispositivi dichiarati compatibili dal produttore, ma personalmente preferisco Alexa perchè ha un tempo di latenza massimo da quando si dà il comando a quando viene eseguito di massimo un secondo, mentre con google assistant minimo sono 4/5 secondi di attesa e vi posso assicurare che vi viene il nervoso già alla seconda volta di utilizzo
2) Per quanto riguarda l'attivazione degli speacker, Google non consente il cambio del comando di attivazione, ossia solo hey/ok Google, Alexa (anche se in modo limitato) ti dà l'opzione di scegliere tra Alexa/Echo/Computer/Amazon, ok non è una gran scelta, ma qualcosa c'è...
3) Per chiedere informazioni al dispositivo, tipo quanti anni ha il tizio, qual è la capitale del tal stato, oppure una info da wikipedia, ecc... è moooooolto più semplice chiederlo a Google Assistant (Alexa ricerca tramite Bing... capite anche voi che la lotta è impari)
4) Se dovete effettuare ricerche concatenate, google ha un'itelligenza artificiale molto più sviluppata e si ricorda cos'avete chiesto con la domanda precedente. L'esempio più famoso che gira sui video di youtube è quello che riguarda Gerry Scotti, suo figlio e l'età di suo figlio
5) Per quanto riguarda i promemoria Google è più affidabile e li riconosce meglio quando glieli inserite vocalmente
6) Google supporta il voice match meglio (hanno però ancora bisogno di lavorarci su un pò)
7) Il voice match di google è migliore in quanto è diviso per account e non per utente che effettua il login con lo stesso account
8) Impossibilità per Google di attivare le risposte brevi, ossia se dò il comando chiudi tapparelle, con Alexa (con risposte brevi attive) ricevo un semplice bling, mentre con Google mi devo sorbire la lettura di un tema, del tipo... ok chiudo tapparella bagno, chiudo tapparella sala.... ecc... è vero che si può creare una routine per farmi magari solo dire FATTO, ma funziona una volta su 5. E' anche vero che Google ci stà lavorando e nell'ultimo mese hanno introdotto la risposta veloce almeno per le luci (es. Google spegni luce sala, prima rispondeva: OK, spengo il dispositivo luce sala, mentre ora risponde con un semplice OK)

DA MIGLIORARE/ATTVARE PER ENTRAMBI:
- Voice Match che funzioni BENE e per account differenti
- Possibilità (tramite il voice match) di utilizzare ognuno il suo account spotify o account gestione musica


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